Il dott. Giardina segue la donna durante tutte le fasi della sua gestazione: a partire dalla prima visita, che viene fatta solitamente dopo il test positivo, fino al parto. Tutti i momenti della gravidanza vanno monitorati con esami specifici atti a tenere sotto controllo lo stato di salute del feto e della gestante; tra gli esami che vengono effettuati presso gli studi ginecologici, c’è l’ecocardiografia fetale, che permette di effettuare uno studio morfologico e funzionale del cuore e di valutare il ritmo cardiaco.
Se hai domande in merito a questa tipologia di controllo contatta direttamente il centro ginecologico, anche via mail: ti risponderemo prontamente fornendoti con chiarezza tutte le indicazioni di cui hai bisogno.
Perché eseguirla
L’ecocardiografia fetale si esegue generalmente dalla diciannovesima alla ventitreesima settimana di gestazione, in quanto, in tale periodo, le dimensioni cardiache e l’ecogenicità legata alla posizione fetale favoriscono l’attendibilità dell’esame.
Si tratta tuttavia di una procedura che può essere eseguita, in casi eccezionali, anche dalla dodicesima settimana di gestazione.
Chi deve farlo
L’ecocardiografia fetale dev’essere eseguita solo da un numero selezionato di gravide ad alto rischio che presentano ispessimento della plica nucale o B-test positivo. La procedura può comunque essere eseguita anche dopo la ventitreesima settimana fino a termine della gravidanza per tenere sotto controllo le evoluzioni delle cardiopatie, in caso di sospetto di cardiopatie evolutive o turbe del ritmo.
Per informazioni aggiuntive o per prenotare un controllo con il dott. Giardina non esitare a contattarci.